Quanto avvenuto a Brandizzo il 30 agosto scorso ha drammaticamente dimostrato ancora una volta la gravità della situazione lavorativa nel nostro Paese.
La pressione per produrre di più in meno tempo, a scapito delle norme di sicurezza e della tutela della salute, costituisce una logica ancora attuale e inaccettabile.
“In questo momento, in cui l’attenzione è alta, occorre fare in modo che oltre al giusto cordoglio, si muova a livello collettivo l’azione di promozione e garanzia della cultura della salute e della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro”, dichiara la segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri.
“Occorre lo sforzo collettivo da parte di sindacati, associazioni datoriali e soprattutto delle istituzioni. Non si tratta solamente di individuare responsabilità in caso di incidenti, - prosegue Masciarri - ma di porre la salute e la sicurezza sul lavoro come pilastri fondamentali della nostra azione.
La stessa riforma del Codice degli appalti, attraverso la liberalizzazione del subappalto a cascata e dell’appalto integrato contribuisce a creare un sistema fragile, in cui più faticoso diventa l’impegno per scongiurare il pericolo di infiltrazioni mafiose e più ardua la certezza di un ambiente di lavoro sano e sicuro.
Per questo uno dei chiave in questa direzione resta la prevenzione e la formazione, specialmente nel settore edilizio e le scuole edili svolgono un ruolo strategico in questo contesto.
Tuttavia, è necessario un impegno maggiore per rendere il lavoro edile una scelta consapevole e rispettata, al pari di altre professioni. La creazione di percorsi di studio specifici nell'ambito edile nelle scuole professionali diventa cruciale, poiché il settore edilizio sta attraversando una profonda trasformazione, soprattutto nel segmento privato, con l'introduzione di nuovi materiali e tecniche in grado di rendere l’edilizia innovativa e sostenibile.
Ma diventa difficile parlare di innovazione quando ancora purtroppo e troppo spesso a venir meno sono le basi su cui poggia il lavoro, quando – sottolinea la segretaria generale - il lavoro è ancora precario e investire in sicurezza viene considerato un costo anziché un’opportunità per evitare oneri futuri molto più elevati.
Stipulare protocolli sulle opere, simili al Protocollo di legalità per la ricostruzione post-terremoto, rappresenta una strada da percorrere. Protocolli il cui scopo non è ingessare l’attività, ma renderla più sicura e trasparente, soprattutto in vista delle ingenti risorse europee che abbiamo a disposizione per modernizzare il nostro Paese. Però - conclude Masciarri - per utilizzarle al meglio è necessaria una spesa rigorosa e una gestione efficace”.
E di sicurezza sul lavoro e investimenti nella tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori si parlerà nell’assemblea regionale di Cgil, Cisl e Uil con Rls e Rlst, dal titolo: “Salute e sicurezza, un patto per l’Umbria”.
L’assemblea si terrà venerdì 8 settembre, alle ore 9:40, presso la Domus Pacis di Assisi.
Per maggiori informazioni sull'assemblea regionale: