Anche per il 2025, il Patronato Inca e la Cgil mettono a disposizione un’informazione chiara e aggiornata su due importanti strumenti di sostegno per le donne vittime di violenza: il Reddito di Libertà e il Congedo indennizzato.
Due misure fondamentali che mirano a supportare percorsi concreti di autonomia economica e protezione, in un quadro di accompagnamento istituzionale e sociale delle vittime.
Introdotto dal DPCM del 17 dicembre 2020, il Reddito di Libertà è un contributo economico rivolto alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, che siano seguite da Centri Antiviolenza riconosciuti e dai servizi sociali territoriali. Il sostegno è finalizzato a favorire l'autonomia personale e abitativa, nonché a garantire il proseguimento del percorso educativo e formativo dei figli.
Il contributo può arrivare fino a 500 euro mensili per un massimo di 12 mesi, erogato in un’unica soluzione. È compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito (come NASpI e Assegno di inclusione), ed è rivolto a donne residenti in Italia, cittadine italiane, comunitarie o extra-UE con regolare permesso di soggiorno o protezione internazionale.
La domanda dovrà essere presentate tramite il Comune di residenza all’INPS, direttamente dalla persona interessata o da un suo delegato.
N.B.Una novità importante introdotta dal decreto del 2 dicembre 2024, in vigore dal 5 marzo 2025, stabilisce che le domande respinte per esaurimento fondi avranno priorità se ripresentate tra il 5 marzo e il 18 aprile 2025, altrimenti decadranno.
A partire da quest'anno sarà possibile presentare una nuova domanda fino al 31 dicembre di ogni anno.
Un’altra misura centrale è il Congedo per le donne vittime di violenza di genere, previsto dal D.Lgs. 80/2015. Si tratta della possibilità, per chi ha un rapporto di lavoro attivo, di astenersi dal lavoro per un massimo di 90 giorni nell’arco di tre anni dall’inizio di un percorso di protezione certificato da un Centro Antiviolenza, una Casa Rifugio o i servizi sociali del Comune.
Il congedo è rivolto a:
Il congedo può essere fruito in modalità giornaliera o oraria e, per i giorni lavorativi coperti, è previsto il pagamento di una indennità pari al 100% dell’ultima retribuzione, normalmente anticipata dal datore di lavoro in busta paga o versata direttamente dall’INPS in alcuni casi.
Le domande si presentano esclusivamente in via telematica all’INPS, allegando la certificazione del percorso di protezione.
Le donne inserite in un percorso certificato di fuoriuscita dalla violenza hanno diritto a ricevere il 100% dell’Assegno Unico e Universale per i figli, senza subire penalizzazioni legate alla condizione familiare.
Uscire dalla violenza è possibile, ma è fondamentale che ogni donna che affronta questo percorso trovi intorno a sé una rete in grado di sostenerla, garantendo passo passo ascolto, orientamento e accompagnamento mirati ed efficaci.
Per maggiori informazioni e supporto rivolgiti alla tua funzionaria o al tuo funzionario Fillea Cgil di riferimento o agli sportelli Inca del territorio (approfondisci qui) e
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