La Fillea Cgil Umbria esprime piena soddisfazione per la sentenza emessa dal Tribunale di Perugia nel processo "Quarto passo", che ha portato alla condanna in primo grado di 30 imputati per un totale di 277 anni di reclusione. Questa decisione conferma l’esistenza di un’associazione mafiosa legata alla 'Ndrangheta, attiva nel tessuto economico umbro. L’inchiesta, avviata dai carabinieri del ROS e coordinata dalla Procura di Perugia, ha permesso di far emergere l’attività criminale di un’organizzazione ritenuta collegata alla cosca Farao-Marincola di Cirò che agiva nel territorio “al fine di commettere una serie indeterminata di delitti di usura, estorsione (anche mediante incendio di attività commerciali e beni privati), truffa e furto aggravati, nonché di acquisizione in modo diretto o indiretto il controllo di attività economiche”.
La sentenza rappresenta un segnale forte nella lotta alla criminalità organizzata, evidenziando come la mafia non possa e non debba trovare terreno fertile, ma anche che la minaccia e la pervasività del fenomeno sia reale e da non sottovalutare, anche in Umbria.
Il processo "Quarto passo", che vede la Cgil parte civile insieme alla Regione, al Comune di Perugia e ad associazioni come Libera, si è distinto per la complessità delle indagini, iniziate nel 2012, che hanno coinvolto circa 50 imputati con collegamenti a organizzazioni mafiose calabresi. Gli episodi accertati includevano incendi e altre intimidazioni per il controllo di attività imprenditoriali nella regione. "Questa sentenza non è soltanto una vittoria sul piano giudiziario, ma un messaggio chiaro per chiunque tenti di infiltrarsi nel tessuto economico e sociale della nostra regione - dichiara la segretaria generale Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri - La presenza della criminalità organizzata, e in particolare della 'Ndrangheta, rappresenta una minaccia concreta e insidiosa che dobbiamo affrontare con fermezza. Non possiamo permettere che tali fenomeni compromettano il nostro territorio e i valori di trasparenza, legalità e giustizia che lo sostengono. Come sindacato, il nostro impegno è vigilare affinché il settore delle costruzioni, strategico per l’economia umbra, sia un baluardo di correttezza e rispetto delle regole, continuando a contrastare l’irregolarità e ad arginare il dumping contrattuale, attraverso la contrattazione e la bilateralità, quest’ultima messa a dura prova con le ultime disposizioni del Codice degli appalti, che consentirebbero il proliferare di aziende corsare e spregiudicate”.
Le motivazioni pronunciate mercoledì scorso " ci spronano a proseguire con determinazione il nostro lavoro per un’Umbria libera dalle logiche mafiose. È fondamentale - conclude Masciarri - costruire una rete solidale in cui ciascuno faccia la propria parte, contrastando ogni forma di omertà e rafforzando la fiducia nei principi di legalità e trasparenza."