Si è svolto lunedì 24 giugno, presso la sede dell'Associazione Nuove Ri-Generazioni Umbria a Foligno, il seminario dal titolo "Salute e sicurezza sul lavoro: ruolo degli RLS, responsabilità e tutele". Organizzata dalla Fillea Cgil Umbria, l'iniziativa ha visto una nutrita partecipazione di RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie), sottolineando l'interesse e l'importanza del tema trattato.
Il seminario è stato aperto da Cristiano Costanzi, segretario organizzativo della Fillea Cgil regionale, che ha ricordato le 191 morti sul lavoro nei primi tre mesi di quest'anno sottolineando un preoccupante aumento degli infortuni sul lavoro e delle denunce di malattie professionali. Il primo trimestre del 2024, stando ai dati INAIL, ha infatti visto un numero di denunce di infortunio sul lavoro pari a 145.130, +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. In parallelo, si è osservato un aumento del 24,5% nelle segnalazioni di malattie di natura professionale. "Un trend allarmante, - ha sottolineato Costanzi - che rende ancora più urgente e imprescindibile l'attenzione alla formazione e all'informazione sulla sicurezza sul lavoro. Nella piattaforma unitaria per il rinnovo del Ccnl Edilizia la questione sicurezza è stata infatti trattata con la stessa forza della questione salariale (approfondisci qui). Occorre quindi continuare l'aggiornamento e proseguire nel rilanciare una lotta per la sicurezza sul lavoro senza quartiere'".
In questo contesto, il Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) assume un'importanza cruciale per prevenire infortuni e incidenti. È infatti fondamentale che l'RLS riceva una formazione approfondita, sia teorica che pratica. L'avvocato Gian Andrea Ronchi, titolare dello studio legale Officina Giuridica, associazione di professionisti specializzata sull’intreccio tra diritto penale e diritto del lavoro, ha evidenziato come "un affiancamento senza una previa formazione adeguata può risultare negativo, in quanto un lavoratore esperto, ma non sufficientemente preparato sulla sicurezza potrebbe involontariamente insegnare pratiche errate ai nuovi dipendenti. Una formazione specifica e accurata, teorica e pratica, per ogni mansione è vitale per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e protetto".
Ronchi ha poi delineato i poteri di contestazione del RLS nei confronti del datore di lavoro, specificando che le problematiche devono essere messe per iscritto, preferibilmente via e-mail. L'RLS, in quanto rappresentante dei lavoratori, ha la possibilità di interfacciarsi, a proposito delle problematiche legate alla sicurezza, sia con i funzionari sindacali che, laddove necessario, con l'Ispettorato del lavoro (INL). Le sfide che l'RLS può affrontare, come l'isolamento o il demansionamento, rendono infatti ancora più imprescindibile il supporto ininterrotto delle Organizzazioni Sindacali, agendo affinché che i diritti dei lavoratori siano assicurati e garantendo che la loro voce sia amplificata all'interno dell'ambiente lavorativo.
Essere lavoratori significa tutelarsi reciprocamente e sta a chi lavora l'obbligo di segnalare i potenziali pericoli sul posto di lavoro. Questo obbligo, sancito dall'art. 20 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, D.Lgs. 81/2008, stabilisce appunto che ogni lavoratore deve prendersi cura non solo della propria salute e sicurezza, ma anche di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro.
Nel corso del seminario è stata poi sottolineata la rilevanza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che deve essere costantemente aggiornato e coerente con la situazione attuale dell'azienda. La sorveglianza sanitaria, strettamente legata al DVR, è fondamentale per la prevenzione e la gestione dei rischi, per questo tra le proposte contenute nella piattaforma unitaria per il rinnovo del Ccnl Edilizia c'è proprio:"la creazione di una convenzione quadro nazionale, l'elaborazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria standard da adottare nei singoli sistemi territoriali".
Sta al datore di lavoro, primo responsabile della sicurezza in azienda, compilare il DVR, così come è suo dovere designare un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). La recente Legge 215/2021 introduce inoltre l'obbligo formativo per i datori di lavoro, in attesa che sia approvato l'Accordo unico sulla formazione (richiesto dalla Legge 215/2021). Il datore di lavoro può inoltre delegare diverse responsabilità a figure professionali interne, quali il Preposto per la sicurezza.
A tale proposito, "la Legge 215/2021 ha apportato importanti aggiornamenti al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro anche per quanto riguarda la nomina del Preposto per la sicurezza. Con questa legge, - spiega Giulia Bartoli, segretaria della Fillea Cgil nazionale - che modifica il D.Lgs 81/08, aumentano i compiti, le funzioni e le responsabilità del Preposto e l’obbligo di individuare il Preposto o i preposti diventa penalmente rilevante. Anche se la norma non chiarisce le modalità con cui il dirigente o il datore di lavoro debbano procedere alla nomina, la Fillea Cgil ritiene sia necessario che l'incarico, nell'interesse sia del datore di lavoro che del Preposto stesso, venga assunto attraverso un atto scritto.
Il Preposto per la sicurezza - ha sottolineato la segretaria Fillea - deve essere adeguatamente formato e aggiornato ogni due anni e deve avere un inquadramento superiore o pari ai lavoratori che supervisiona, egli è infatti investito del “potere di iniziativa” al fine di garantire sul posto di lavoro la maggiore sicurezza possibile. Secondo la Fillea inoltre, esiste un'incompatibilità tra il ruolo di RLS e quello di Preposto, poiché quest'ultimo è occhi e mano del datore di lavoro, mentre l'RLS deve avere la libertà di esercitare una valutazione sindacale indipendente'".
Nel suo intervento, Bartoli non ha mancato di mettere in luce la cruciale importanza della segnalazione dei "near miss", ovvero quegli incidenti mancati che fungono da "campanelli d'allarme" per prevenire eventi lesivi più seri. Ha sottolineato la necessità di fare presenti e esaminare questi episodi per elevare costantemente gli standard di sicurezza lavorativa. Ha poi evidenziato l'aggiornamento da parte dell'INAIL delle malattie professionali tabellate, che ora include nuove patologie come il tumore maligno della laringe e del polmone, tra quelle causate da esposizione a nebbie e vapori di acido solforico, il tumore maligno della laringe e dell’ovaio, tra le malattie da asbesto (intossicazione da amianto) e il carcinoma del nasofaringe, tra le malattie causate da polveri di legno.
Bartoli ha inoltre esaminato la questione dello stress da lavoro correlato e lo stress di genere, rimarcando la necessità di strategie mirate per garantire il benessere di tutti i lavoratori. Benessere dei lavoratori sempre più critico in questo periodo in cui l'emergenza caldo espone chi lavora a maggiore rischio di sviluppare esaurimento da calore o colpo di calore oppure aumentare la possibilità di riportare lesioni dovute ad affaticamento o alla mancanza di concentrazione. "Nonostante l'aumento delle temperature, le cadute dall'alto non vengono ancora riconosciute come correlate all'esposizione a condizioni climatiche avverse. Un deficit di riconoscimento - evidenzia Bartoli - che ostacola la comprensione completa e l'efficace gestione dei rischi lavorativi associati agli impatti del clima in evoluzione. È necessario che si sviluppi una maggiore consapevolezza e percezione del rischio da parte di datori di lavoro e che si realizzino interventi strutturali e non emergenziali da parte del Governo, una maggiore collaborazione tra gli organi preposti al controllo e alla realizzazione delle norme già esistenti. Per questo la contrattazione è fondamentale"(approfondisci qui).
Augusto Paolucci, segretario della Cgil di Perugia e presidente dell'Associazione Nuove Ri-Generazioni Umbria ha concluso il seminario ribadendo la necessità di adottare un approccio confederale alla sicurezza sul lavoro, che implichi il coinvolgimento di tutti i livelli dell'organizzazione sindacale, al fine di fornire una risposta condivisa, inclusiva e sostenibile ai cambiamenti climatici. La salute e la sicurezza sul lavoro sono priorità fondamentali e richiedono un impegno continuo e congiunto che assicuri un lavoro buono, sicuro e di qualità.