Negli ultimi mesi, i dati hanno confermato l’importanza strategica del settore delle costruzioni nella crescita economica e sociale dell'Umbria. Nel 2023 gli investimenti nel settore hanno infatti rappresentato l’11,3% del PIL regionale, un dato superiore alla media nazionale del 5%. Sebbene il settore segua un andamento ciclico, oggi si trova ad affrontare due sfide principali: l'implementazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e l'impatto della nuova direttiva europea "Case green".
Attualmente, le costruzioni stanno trainando i finanziamenti e la domanda di lavoro generata dal PNRR, con fondi destinati al settore che rappresentano oltre il 60% del totale. Secondo i dati ReGis di dicembre 2023, la spesa prevista per il 2024 sarà di 16,8 miliardi su un totale di 32 miliardi, evidenziando che oltre la metà dei progetti attivi si riferiscono a cantieri. In questo contesto, la direttiva "Case green", osteggiata dall’attuale governo, richiede un impulso decisivo perché costituisce un’opportunità strategica per rendere efficiente il patrimonio edilizio non solo dal punto di vista energetico, ma anche sociale, consentendo un risparmio in termini di riduzione delle spese che ricadono sul bilancio familiare e al contempo la diminuzione delle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita degli edifici. Va considerato poi che in Umbria, circa un terzo del patrimonio immobiliare privato è stato costruito prima dell’entrata in vigore delle leggi antisismiche, il che rende il processo di rigenerazione e efficientamento ancora più urgente in termini di sicurezza, sostenibilità e benessere abitativo.
Elementi questi che inducono a pensare ad una prospettiva di cambiamento positivo e rinnovamento. I dati delle Casse Edili di Perugia e Terni mostrano infatti una crescita costante delle masse salariali e un aumento degli operai, indicando una dinamica positiva del settore. Le ore lavorate cumulate sono in costante aumento, passando da circa 9,7 milioni a luglio 2023 a circa 10,9 milioni nello stesso mese del 2024 su Perugia. Su Terni la situazione è di poco differente, si è passati da circa 2,9 milioni di ore lavorate a 3,1 milione di ore lavorate. Tuttavia, si osserva una leggera diminuzione del numero delle imprese, soprattutto negli ultimi mesi del 2024.
Accanto a queste prospettive piuttosto favorevoli, emergono alcune criticità che devono essere affrontate con urgenza, in particolare quella relativa alla qualità del lavoro. La qualità del costruito è strettamente legata alla qualità dell’organizzazione del lavoro nei cantieri.
A preoccupare è il significativo aumento delle ore di infortunio. I dati della Cassa Edile di Perugia evidenziano un incremento del 22% delle ore di infortunio a luglio 2024 rispetto allo stesso mese del 2023, con picchi superiori al 60% nei mesi di aprile e maggio. La situazione non è meno allarmante a Terni, dove i dati della Cassa Edile segnalano un aumento delle ore di infortunio, passate da 14.236 nel 2023 a 16.748 nel 2024, con un incremento del 17,6%. La percentuale delle ore di infortunio rispetto alle ore ordinarie è salita dallo 0,49% nel 2023 allo 0,54% nel 2024.
"Questo incremento - sottolinea la segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri - è motivo di seria preoccupazione e suggerisce un peggioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro o una maggiore esposizione a rischi, probabilmente legata all’aumento delle attività lavorative".
In media, nel 2024, le ore di infortunio denunciate sono cresciute nelle due Casse edili del 50%, a fronte di un incremento del 12% delle ore lavorate. Anche i dati più recenti forniti dall'INAIL confermano questa tendenza: nei primi sette mesi del 2024, le denunce di infortunio presentate all'Istituto a livello nazionale sono state 350.823, registrando un aumento dell'1,7% rispetto alle 344.897 dello stesso periodo del 2023. In particolare, il settore delle costruzioni ha visto un incremento del 15,1% a livello nazionale, mentre su base territoriale l'aumento complessivo delle denunce ha raggiunto il 4,7%, con un preoccupante balzo del 25% nel settore delle costruzioni rispetto al periodo gennaio-luglio 2023.
"Una situazione allarmante che, come Fillea CGIL Umbria, denunciamo da tempo. Siamo infatti convinti - spiega Masciarri - che l'introduzione della patente a crediti non sia sufficiente a ridurre gli infortuni. La vera sfida consiste nella qualificazione delle imprese prima che entrino in cantiere e nella revisione delle attestazioni Soa anche per gli appalti privati. Sicuramente serve un rafforzamento della prevenzione più che della repressione.
Stiamo promuovendo e portando avanti una vertenza sulla necessità di una vera contrattazione di anticipo, soprattutto per evitare dumping contrattuali e evitare il subappalto a cascata, che rappresenta il vero punto debole del settore.
È essenziale - conclude la segretaria generale - che tutti gli attori in campo a partire dalle stazioni appaltanti ed i committenti mantengano un controllo rigoroso sulla gestione degli appalti sia pubblici che privati per garantire la sicurezza e la qualità del lavoro '".