Un atto di giustizia sociale. È quello che, unendosi all’appello nazionale, chiede anche Fillea Cgil Umbria, rivendicando il diritto per gli operai edili di ridurre da 36 a 30 gli anni di contributi per accedere all’APE Sociale.
Rilanciata tramite la campagna un #CommaSalvavita, la richiesta, riportata in una lettera appello ai Parlamentari italiani, si basa sul fatto che il lavoro edilizio è particolarmente usurante, come confermano i dati Inail sugli infortuni sul lavoro e le conclusioni a cui è giunta la Commissione tecnica sui lavori gravosi istituita al Ministero del Lavoro.
“È innegabile che i lavori edili siano più esposti ad usura, malattie professionali e incidenti sul lavoro gravi e invalidanti. Per queste ragioni chiediamo l’approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio che consentirebbe già dal prossimo anno agli operai edili di accedere all’anticipo pensionistico con un periodo più breve di contribuzione”, afferma Augusto Paolucci, Segretario Generale Fillea Cgil Umbria.
“Il nostro appello - prosegue - si inserisce nel più ampio quadro della piattaforma complessiva e unitaria sul tema delle pensioni, la cui riforma deve fondarsi sul principio della sostenibilità sociale oltre che su quella economica”.