È stata eletta oggi, all'unanimità, la nuova segreteria della Fillea Cgil Umbria.
I nomi: Saranno Cristiano Costanzi, già segretario della Fillea Cgil di Terni e Cristian Benedetti, storico funzionario della Fillea Cgil Umbria ad affiancare nell'attività sindacale in segreteria regionale la segretaria generale Elisabetta Masciarri. L'elezione è avvenuta nel corso del direttivo regionale alla presenza della segretaria generale della Cgil dell'Umbria, Maria Rita Paggio e del segretario della Fillea Cgil nazionale, Maurizio Maurizzi.
Molte le sfide con cui confrontarsi a medio e lungo termine, a partire dal Contratto territoriale integrativo per lavoratori e imprese del settore siglato lo scorso dicembre, che costituisce un risultato importante in termini di contrattazione e su cui occorre puntare per una maggiore qualificazione del settore delle costruzioni, evidenziando il ruolo peculiare degli Enti Bilaterali e la necessità di perseguire una stabilità occupazionale (approfondisci qui).
Fondamentali saranno inoltre due appuntamenti: il 1° aprile e il 21 aprile prossimi.
Il 1° aprile, Fillea Cgil Umbria e Feneal Umbria saranno a Roma per la mobilitazione nazionale FAILACOSABUONA, per difendere il buon lavoro, l'occupazione, per una politica ambientale e urbana più efficaci e fondate sui principi dell'azione preventiva. Per dire NO alle nuove norme del Codice Appalti che liberalizzano il subappalto a cascata, per dire che un'altra strada è possibile! (approfondisci qui).
Il 21 aprile, sarà sciopero per il rinnovo del Ccnl del Legno-Arredo. Federlegno, interrompendo il tavolo delle trattative, non ha di fatto riconosciuto la doppia pista salariale consolidata dal 2016, creando quindi una grave penalizzazione economica per i salari dei lavoratori in un momento in cui l'inflazione segna +10%.
La nuova segreteria e la Fillea Cgil Umbria tutta, in questi giorni così concitati per il territorio, vogliono esprimere la propria vicinanza alla popolazione colpita dal terremoto. Sottolineiamo la necessità di chiedere, a tal proposito, lo stato d'emergenza, così da dare sollievo nell'immediato alle persone colpite e iniziare a ricostruire in un tempo tale da garantire il ripristino della sicurezza e l'assestamento dalla criticità sociale e abitativa.