L' Umbria conta 10 Apsp-ASP, Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, titolari di un considerevole patrimonio immobiliare che spesso, per motivi legati all'incuria e al degrado, non è stato conservato né valorizzato.
La Fillea Cgil dell'Umbria, insieme all'associazione Nuove Rigenerazioni Umbria si prefigge l'obiettivo di un rilancio e una valorizzazione dei beni del territorio che necessitano di interventi di efficientamento attraverso l'inclusione delle ASP, ex IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza), tra i soggetti destinati a disporre dei bonus edilizi e dei fondi europei.
L'obiettivo sarà oggetto di un convegno pubblico che si terrà il 1° dicembre prossimo, alle ore 15, nella sede centrale della Provincia di Perugia.
"Si tratta di una proposta - commenta Elisabetta Masciarri, segretaria generale della Fillea Cgil dell'Umbria - in linea con la ripresa del settore edile, dopo un periodo di brusco calo per il comparto. Una catena vituosa che avrebbe ricadute positive per le imprese coinvolte generando occupazione, creando occasione di qualificazione e aggiornamento per le maestranze e di fatto concretizzando lo scopo per cui queste strutture sono nate: il sostegno delle categorie sociali più fragili".
La proposta che individua nelle ASP, nuovi modelli di assistenza integrata, vuole costituire un emendamento al decreto Aiuti quater, che la Fillea Cgil Umbria giudica bisognoso di correttivi in termini di chiarezza e di interventi strutturali previsti per il contrasto alla povertà energetica e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro ( leggi l'intervista a Masciarri su "La Nazione" per approfondire ).
" La nostra priorità è rimettere al centro il lavoro, per lavorare tutti e meglio, perché più contrattazione, più rappresentanza significano più democrazia - conclude Masciarri - questi sono i nostri propositi, in linea coi quali lavoreremo in vista del Congresso regionale il 15 dicembre prossimo".