In seguito alla rottura negoziale con Federlegno e al mancato rinnovo del Contratto nazionale del settore legno-arredo, si è tenuto questa mattina, nella sede della Cassa Edile di Perugia, l'attivo sindacale unitario regionale del comparto.
A partecipare ai lavori, coordinati da Stefano Paloni di Fenal Uil, i delegati sindacali del settore alla presenza di Claudio Sottile, segretario nazionale della Filca Cisl.
É stata Tatiana Fazi, segretaria nazionale Fillea Cgil, a ricordare nella sua relazione introduttiva, come dal 2016 il CCNL Legno-Arredo, firmato anche dalla controparte datoriale, abbia stabilito un meccanismo di recupero dell'inflazione reale, prevedendo un aumento salariale per i lavoratori.
Ora Federlegno vuole bloccare il Contratto nazionale per un anno, negando la rivalutazione degli stipendi per il 2022, pari a circa 130€ mensili di aumento, negando, di fatto, diritti, tutele e sostegno ai lavoratori.
Il settore del legno-arredo è tra i più importanti del made in Italy e impiega 200mila lavoratori in tutto il Paese, negli ultimi anni il suo fatturato ha registrato profitti notevoli e stando agli ultimi dati di fine 2022, la filiera pare godere di buona salute, eppure di questi risultati non sembra possano beneficiare i lavoratori.
É quanto emerge dall'intervento di Mauro Timi dell'ISA SpA di Bastia Umbra che dichiara: "Può capitare, ascoltando l'intervista ad un dirigente d'azienda di sentirgli dire parole del tipo: ' il nostro successo, la nostra espansione sono date dall'aver considerato i lavoratori il perno del nostro progetto. Il nostro modello industriale si fonda sulla crescita dei nostri dipendenti', ma quando la fabbrica conquista il mercato e cresce nei profitti, per noi lavoratori non c'è alcuna gratificazione economica".
Per questo il 21 aprile prossimo, nella settimana del Salone del Mobile, sarà sciopero di 8 ore e blocco immediato degli straordinari e delle ore di flessibilità in tutte le aziende in cui si applica il Contratto.
Per difendere il potere d'acquisto dei lavoratori, per difendere la contrattazione, per chiedere maggiore formazione in un settore che ha ampi scenari di crescita e ulteriore sviluppo davanti a sé, per difendere il lavoro: il 21 aprile sarà sciopero!