La Fillea Cgil Umbria esprime forte preoccupazione per la decisione del Governo di concludere il Superbonus 110% e il Bonus 90% entro il 31 dicembre. Questa scelta, che sembra non tener conto dei lavori in corso, potrebbe compromettere l’intero settore delle costruzioni, con gravi ripercussioni economiche e sociali.
Lo conferma anche il Rapporto Umbria - Cresme pubblicato a giugno, che evidenzia come dopo un 2022 di recupero per il settore e di aumento del valore aggiunto, il periodo 2023-26 potrebbe mostrare i rischi legati alla diminuzione delle politiche di incentivo, nonostante le opportunità per il settore derivanti dagli interventi nelle opere pubbliche e nella ricostruzione post-sisma.
La decisione governativa potrebbe avere effetti negativi anche per le famiglie che hanno avviato importanti progetti di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, finalità principali dei bonus citati. Queste famiglie, che si affidavano a un sostegno statale, si ritrovano ora in una situazione difficile per portare a termine i lavori, con il pericolo di indebitarsi e senza la possibilità di cedere i propri crediti, il che significa che solo chi ha disponibilità economica sufficiente potrà ristrutturare la propria casa. Senza prevedere alcuna proroga per i cantieri in corso, anche quelli già avanzati al 60/70%, si penalizzeranno soprattutto i condomini periferici, che rappresentano la maggior parte dell’occupazione nel settore delle costruzioni e che influiscono in modo determinante sul numero delle abitazioni eco-sostenibili.
Oltre alle famiglie, anche le aziende subirebbero danni significativi, con progetti incompleti e l’incapacità di riscuotere, con il rischio di fallimento e conseguenze potenzialmente drammatiche per i lavoratori che potrebbero ritrovarsi con un licenziamento a ridosso delle feste natalizie. Una situazione che richiede attenzione immediata e un’azione decisa per mitigare gli effetti potenzialmente dannosi.
Esiste inoltre la possibilità che, di fronte a una richiesta unanime di proroga per completare i lavori avviati, i lavoratori siano costretti a operare straordinari con seri rischi per la sicurezza e il rispetto della legalità nel settore.
Una situazione questa, che dimostra la scarsa attenzione del Governo verso le esigenze del settore delle costruzioni e dei suoi protagonisti, oltre che verso gli obiettivi strategici di riduzione dei consumi energetici e di prevenzione del rischio sismico, che riguardano anche la nostra regione. Per questi motivi, chiediamo alla politica, soprattutto al Governo attuale, di intervenire per evitare il caos economico e sociale nel settore che rischia di non essere lenito dai proclami sul Pnrr di cui emergono potenzialità, ma anche frammentarietà.
Come Fillea Cgil, abbiamo sempre sostenuto la necessità di un piano di efficientamento energetico e sismico per il patrimonio edilizio pubblico e privato regionale che garantisca un sostegno alle fasce più fragili della popolazione e con interventi mirati per le abitazioni meno sicure ed energivore. Su questi temi cruciali, speriamo in una collaborazione di tutte le forze in campo, anche alla luce del recente accordo alla COP28 di Dubai, che si propone, se non l’uscita, quantomeno una più agile transizione dai combustibili fossili a livello globale.