I dati sono in calo, ma si continua a morire di lavoro. Questo è quanto emerge anche dalla recente Relazione Inail, esposta a livello nazionale, che presenta i fenomeni infortunistici del 2023 nel nostro Paese.
Si punta quindi a qualificare ancor più le azioni e gli interventi di prevenzione che iniziano a produrre risultati, ma che devono essere sostenuti maggiormente attraverso, in particolare, la formazione e la ricerca anche tecnologica.
"Da soggetto erogatore di prestazioni, Inail è diventato infatti attuatore di politiche di prevenzione e di ricerca su come al meglio mitigare i rischi lavorativi, - spiega Alessandra Ligi, direttrice Inail Umbria - partendo dalla conoscenza dei fenomeni attraverso accurate analisi delle banche dati interne, fino ad arrivare all’individuazione e alla realizzazione di investimenti in ricerca, in collaborazione con università e centri di ricerca nazionali ed internazionali, strumento essenziale per incidere con efficacia sul fenomeno in considerazioni anche delle trasformazioni costanti che subiscono i processi produttivi.
La campagna della Settimana Europea 2024 sulla sicurezza nel lavoro, di cui Inail è Focal point per l’Italia, affronta proprio il tema dell’innovazione tecnologica al servizio della sicurezza: strategia fondamentale per fronteggiare con la digitalizzazione e l’automazione avanzata i rischi tradizionali delle attività lavorative e che, allo stesso tempo, mira a intercettare i rischi nuovi e quelli emergenti derivanti proprio dall’impiego di processi produttivi e strumenti di lavoro digitalizzati".
Inail interviene sulla sicurezza e prevenzione anche con i bandi annuali ISI di finanziamento alle imprese, strumenti sempre più significativi in termini economici: dal 2010 sono infatti stati erogati dall’Istituto oltre 3,5 miliardi di euro per investimenti aziendali in maggior sicurezza e in regione oltre 62 milioni di euro.
Anche la formazione integrativa in materia di sicurezza è oggetto di finanziamento specifico: il bando 2024, in corso di gestione, prevede per il Paese 14 milioni di euro.
"La formazione è sicuramente un mezzo per coinvolgere, sensibilizzare e accrescere le competenze di tutte le figure coinvolte nel sistema lavorativo - prosegue Ligi - Il processo di garanzia della sicurezza e prevenzione, infatti, non può che essere di tipo partecipativo: ogni soggetto è portatore di interesse e allo stesso tempo di responsabilità affinché il sistema possa considerarsi a protezione e tutela di chi vi opera. Si punta inoltre sulle verifiche che saranno rese sicuramente più incisive, non solo grazie all’azione crescente di intelligence svolta con l’incrocio e l’analisi delle banche dati, ma anche - conclude la direttrice Inail Umbria - attraverso la conclusione delle selezioni in corso per l’assunzione di nuovi ispettori".