Il 6 marzo 2024, dopo dodici anni di attesa, è stato firmato il protocollo d'intesa Inail-patronati.
“Questo protocollo, atteso da tempo, segna un passo importante, poiché non era più concepibile posticiparne la firma, soprattutto considerando i numerosi cambiamenti tecnologici e operativi avvenuti in questo periodo. È il risultato di un lungo e continuo confronto, a tratti intenso e complesso – sottolinea Sara Palazzoli del Collegio di Presidenza dell’Inca Cgil.
Il protocollo affronta le modalità operative sia dal punto di vista amministrativo sia attraverso la collaborazione con i medici convenzionati. "Si tratta di un passo avanti significativo - spiega Palazzoli- perché migliora il processo di riconoscimento per i lavoratori e le lavoratrici che hanno subito infortuni o sono affetti da malattie professionali. Abbiamo sempre insistito che la valutazione dei danni subìti avvenisse di persona, non solo attraverso monitoraggi a distanza".
Con un impegno congiunto all'efficienza e alla tempestività, l'Inail si adopera per garantire che le direttive siano comunicate chiaramente e prontamente, assicurando così una migliore gestione delle denunce di infortuni e malattie professionali. La collaborazione tra le parti è essenziale per migliorare il processo di riconoscimento dei danni, con un approccio che privilegia la valutazione diretta e personale dei casi, in linea con le esigenze di un contesto lavorativo in continua evoluzione.
L'Istituto si impegna inoltre a comunicare in anticipo le informazioni indispensabili per una gestione efficace e rapida delle denunce di infortuni e malattie professionali, specificando i documenti e le certificazioni necessarie per ogni caso e collabora attivamente nella ricerca di elementi che contribuiscano a stabilire il legame causale per le malattie non tabellate, condividendo informazioni in suo possesso o acquisendo dati da altre indagini. Si prevede poi un canale diretto per gli operatori dei patronati, definendo giorni e orari specifici per l'accesso, un indirizzo email esclusivo e un calendario di appuntamenti online, dettagliando i casi da esaminare. I patronati si impegnano inoltre a presentare richieste di prestazioni complete, con il mandato di assistenza e secondo i moduli forniti dall'Inail, includendo tutti i documenti e le certificazioni mediche richiesti dalla legge, oltre a tutta la documentazione necessaria.
"Una delle innovazioni più importanti introdotte dal protocollo riguarda l'accesso agli atti e ai documenti necessari tramite un cassetto digitale, che permetterà di avere tutte le informazioni necessarie per tutelare al meglio i lavoratori infortunati. Inoltre, - spiega Palazzoli - il protocollo prevede che ogni rigetto di riconoscimento da parte dell'Inail sia motivato in modo chiaro, evitando risposte generiche'".
Il protocollo stabilisce che i patronati informino i lavoratori infortunati e tecnopatici sui progetti personalizzati di reinserimento finanziati dall’Inail. Questi progetti mirano a favorire la conservazione del posto di lavoro e l'adattamento delle postazioni di lavoro, nonché a sostenere la formazione necessaria. Inoltre, l'Inail finanzia progetti per l'inserimento in nuove occupazioni, aiutando i datori di lavoro che assumono persone con disabilità da lavoro.
"Purtroppo, assistiamo a un aumento continuo di denunce di infortuni, malattie professionali e incidenti mortali. Avere strumenti che permettono di intercettare e rispondere adeguatamente a chi si ammala di lavoro è fondamentale. Questo protocollo ci aiuterà a uniformare il riconoscimento delle malattie professionali e degli infortuni su tutto il territorio nazionale, eliminando le attuali disparità nella risoluzione dei casi. L'obiettivo è farlo vivere in tutto il territorio nazionale intensificando il rapporto tra il Ce.Pa , composto da Acli, Inca Cgil, Inas Cisl e Ital Uil e l'Inail e garantendo una giusta tutela per chi si ammala lavorando. È un'occasione importante per migliorare la vita e la tutela di chi lavora".