Nel recente rinnovo dei contratti integrativi del comparto, forte è stata la volontà e la necessità di rinvigorire il tema della salute e della sicurezza sul lavoro.
Sia il rinnovo siglato da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil il 29 dicembre scorso con ANCE e Artigiani, che quello già sottoscritto con la Confapi, hanno tenuto fortemente in conto l'urgenza di difendere e preservare l'incolumità di chi lavora.
I dati: 1.006 i decessi registrati in Italia nel 2022 (INAIL ultimo aggiornamento ), 652mila le denunce di infortunio professionale con un incremento del 29,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, 55.732 le denunce di malattie professionali, con un aumento del 9,7% rispetto all'anno passato (approfondisci qui).
"Purtroppo in Italia, nonostante una normativa avanzata, si continua a morire sul lavoro - sottolinea la segretaria generale della Fillea Cgil dell'Umbria, Elisabetta Masciarri.- Questa strage è evitabile, ma tutte le forze in campo devono attivarsi e lavorare a mio avviso su tre direttrici: formazione, prevenzione e sanzione.
La formazione sul tema dovrebbe partire già nelle scuole secondarie di secondo grado e divenire costante e approfondita in ambito professionale poi, facendosi patrimonio delle imprese. La prevenzione, imprescindibilmente lagata alla prima, significa mettere i lavoratori nelle condizioni di lavorare con rischi prossimi allo zero. Per questo serve una normativa coerente.
La recente proposta di revisione del Codice degli appalti, - prosegue Masciarri - legalizza il subappalto a cascata e non va in questa direzione. Si creerà una frammentazione dei cicli produttivi: aziende prenderanno incarichi in subappalto per poi subappaltare a loro volta. Aumenterebbero inoltre zone grigie, sfruttamento e infortuni, in totale controtendenza con l'impostazione generale sul tema salute e sicurezza e in netta antitesi rispetto agli obiettivi di chiarezza e certezza normativa".
Il ruolo del Rappresentanti dei Lavoratori per Sicurezza (RLS e RLST) diventa determinante per attuare un'effettiva prevenzione dei rischi. Con questo scopo si muove anche l'opuscolo promosso dalla Fillea Cgil nazionale, riguardante il ruolo del preposto alla luce delle recenti modifiche normative.
"Infine serve la sanzione, - conclude la segretaria generale Fillea - quest'ultima da adottare come extrema ratio, un deterrente finché la cultura della sicurezza sul lavoro non diventerà patrimonio di tutti. Perché oggi il reato di omicidio non può essere considerato reato minore. George Orwell denunciò, a suo tempo, come "conflitto minore" lo stillicidio delle vittime nelle miniere inglesi degli anni Trenta. Noi crediamo che questo sia e debba essere un conflitto che merita di essere risolto al pari degli altri. Per questo serve una normativa sulla sicurezza coerente, a partire da quella sugli appalti."