Il numero degli infortuni sul lavoro è ripreso a salire: i dati INAIL rilevati nel periodo gennaio-settembre 2022 mostrano un aumento del 25,2% contro lo stesso periodo dell'anno precedente.
Si registrano infatti 8.000 casi a fronte dei 6.391 del 2021.
La ripresa delle attività, dopo le restrizioni dovute al biennio pandemico, ha prodotto, in particolar modo nei settori a maggior rischio e collegati all'edilizia e alle infrastrutture, un incremento delle probabilità per i lavoratori coinvolti, di subire incidenti sul luogo di lavoro.
Diminuiscono i casi mortali: 15 quest'anno le vittime rispetto alle 19 nello stesso periodo del 2021 ( -21% media regionale; -13,2% media nazionale), una decrescita dovuta anche al calo delle morti da contagio per Covid-19.
Un calo questo, che arriva dopo un quinquennio 2017-2021, che ha visto una drammatica impennata dei casi mortali (+68,7% media regionale; +15,3% media nazionale).
Di segno contrario invece, l'andamento delle denunce di malattie professionali: sono state 2.138 le denunce accolte nel periodo gennaio-settembre 2022 rispetto alle 1.622 nello stesso periodo del 2021, con un aumento quindi del 31,8%.
" Rispetto agli anni passati moltissime sono le denunce di malattie professionali, più numerose rispetto ad altre regioni - spiega Alessandra Ligi, direttrice regionale INAIL - ciò è imputabile ad una forte attenzione di medici, associazioni di categoria e rappresentanti dei lavoratori che riescono a ricondurre i singoli casi alle fattispecie interessate.
Tutto ciò avviene sebbene il riconoscimento della malattia professionale, a fronte di un'indagine specialistica, sia ottenuto da poco meno della metà dei lavoratori che presentano la domanda.
L'Istituto da dieci anni - prosegue Ligi - raccoglie risorse per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro con interventi generici e specifici. Riteniamo infatti, che costruire un sistema più sicuro, più innovativo, inserendo tecnologie avanzate, sfruttando l'innovazione e la digitalizzazione delle imprese, sia un obiettivo da perseguire per incardinare progetti e prevenire rischi '" .
Con queste finalità, l'INAIL sta lavorando a nuove tipologie di strumenti per il contenimento del rischio di malattie professionali in edilizia, che impattano in modo peculiare sul sistema muscolo-scheletrico, così da migliorare le condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro e rilanciare il territorio a livello economico e infrastrutturale.
L'Umbria è una regione di dimensioni contenute, in cui proprio per questo, la capacità di collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali ed enti bilaterali, diventa necessaria e immediatamente feconda, laddove attiva.
Per questo la Fillea Cgil dell'Umbria ritiene essenziale l'investimento nella prevenzione e nella sicurezza sia da parte delle imprese private che da parte delle strutture pubbliche.