La sicurezza sul lavoro in edilizia è una questione urgente e prioritaria, che richiede l'impegno e la responsabilità di tutti gli attori coinvolti. Non possiamo accettare che in Umbria, una regione che ha saputo affrontare la ricostruzione post-sisma del 97 con criteri di legalità e prevenzione, si verifichino ancora tanti episodi di infortuni sul lavoro.
Secondo i dati provvisori della Consulenza statistico attuariale dell’Inail, pubblicati nel primo numero del 2024 del periodico Dati Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto nel 2023 sono state 585.356, registrando una diminuzione del 16,1% rispetto alle 697.773 dell’anno precedente. Tale calo è imputabile quasi interamente alla riduzione dei casi da Covid-19, che sono scesi da circa 111mila nel 2022 a meno di seimila nel 2023. Escludendo i contagi, infatti, la variazione degli infortuni sul lavoro “tradizionali” è molto più lieve, appena superiore all’1%.
A livello regionale sono stati 10.008 gli infortuni sul lavoro nel 2023 con una spaventosa e progressiva successione di incidenti gravi per cadute dall’alto negli ultimi giorni.
“Questi numeri non possono essere ridotti a semplici statistiche o a fatti di cronaca marginale. Sono la testimonianza di una situazione di precarietà e di rischio che va affrontata con determinazione e con strumenti adeguati - rimarca la segretaria generale Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri.
Per questo motivo, Cgil, Cisl e Uil hanno presentato lo scorso ottobre una piattaforma unitaria alla Regione Umbria, chiedendo l'istituzione di un tavolo permanente sulla sicurezza, che coinvolga le associazioni datoriali, le istituzioni competenti (Asl, Inail, Ispettorato del lavoro) e le forze politiche. Ad oggi però i tavoli di confronto, occasioni cruciali per affrontare il problema in modo strutturale e prevenire ulteriori tragedie, non ci sono stati e incidenti e morti sul lavoro purtroppo continuano a verificarsi con troppa frequenza, senza ricevere l'attenzione che meritano.
Il nostro obiettivo - prosegue Masciarri- è quello di definire una strategia condivisa e operativa, che preveda azioni concrete di prevenzione, formazione, controllo e sanzione. Vogliamo che il Durc di congruità, esteso a livello nazionale, sia applicato in modo rigoroso e efficace, per contrastare il lavoro nero e le irregolarità. Vogliamo che il Contratto nazionale dell'edilizia, che contiene norme innovative in materia di sicurezza, sia rispettato e valorizzato. Vogliamo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e gli altri interventi pubblici e privati nel settore edile siano realizzati con criteri di qualità e sostenibilità, senza sacrificare la salute e la vita dei lavoratori.
La sicurezza sul lavoro non è un costo, non è un ostacolo, ma un investimento. Non è un optional, ma un diritto. Come segretaria regionale della Fillea Cgil Umbria, mi impegno a portare avanti questa battaglia con forza e convinzione, chiedendo – conclude Masciarri – alla Regione e a tutte le istituzioni coinvolte di convocare un tavolo permanente sulla sicurezza”.
Il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze avvenuto il 16 febbraio scorso è l'ennesima tragedia che chiama in causa il sistema dei subappalti e della salute e sicurezza sul lavoro.
La Cgil e la Uil, insieme alle Categorie degli edili e dei metalmeccanici – Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil - dichiarano due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio a cui si accompagneranno iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.
In Umbria si terranno presidi davanti alle Prefetture di Perugia, alle ore 16:30 e di Terni, alle ore 17:00.
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