La Fillea Cgil Umbria esprime il suo cordoglio e la sua solidarietà alle famiglie delle vittime del tragico incidente avvenuto a Brandizzo, in provincia di Torino, dove cinque operai hanno perso la vita la notte scorsa, travolti da un treno mentre stavo eseguendo lavori di manutenzione sui binari. Altri due operai, entrambi impiegati della Sigifer di Borgo Vercelli, sono stati trasportati in ospedale in stato di shock. Le vittime di 22, 34, 43, 53 e 49 anni, avevano lasciato la propria abitazione per il turno di notte e non hanno fatto ritorno.
Si tratta dell'ennesimo episodio di una lunga e drammatica serie di morti bianche che affligge il nostro Paese e che non accenna a diminuire, nonostante le norme esistenti e le campagne di prevenzione.
Secondo i dati Inail, nei primi sette mesi del 2023 sono 559 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 430 in occasione di lavoro (+4,4% rispetto a luglio 2022) e 129 in itinere (-17,8% rispetto a luglio 2022). L'Umbria registra 13 morti sul lavoro, di cui 11 in occasione di lavoro e 2 in itinere. Il settore più colpito dagli infortuni mortali è quello dei trasporti e magazzinaggio (61), seguito dalle costruzioni (58) e dalle attività manifatturiere (51). Tra i lavoratori stranieri il rischio di morire sul lavoro è doppio rispetto agli italiani: 33,3 morti ogni milione di occupati, contro i 16,9 italiani.
Questi dati sono inaccettabili e richiedono un'azione urgente e coordinata da parte delle istituzioni, delle imprese e delle parti sociali per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, che sono un diritto fondamentale e una condizione indispensabile per lo sviluppo economico e sociale del Paese.
“Il tragico incidente avvenuto sulla linea ferroviaria piemontese richiede il silenzio e il rispetto di tutti. In questo giorno di dolore, tutte le istituzioni sono chiamate a riflettere sulle proprie responsabilità. Da parte nostra, come sindacato - dichiara la segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri - abbiamo avanzato numerose proposte e proteste in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ma non si è ancora affrontato il nodo centrale: lo sfruttamento in nome della produttività. La precarietà del lavoro, la sua svalutazione con una serie di norme che deregolamentano in nome della flessibilità, tutto ciò non fa che aggravare le condizioni di vulnerabilità di molti lavoratori. Norme come il sub appalto a cascata infatti, rischiano di spingere pericolosamente in questa direzione, comprimendo i costi per le imprese a discapito della sicurezza e della qualità del lavoro. Oggi per noi il mondo del lavoro tutto è in lutto”.
La Fillea Cgil Umbria ha chiesto e continuerà a chiedere il rafforzamento dei controlli sulle condizioni di lavoro, il rispetto delle normative vigenti, la formazione e l'informazione dei lavoratori sui rischi specifici dei diversi settori, la promozione di una cultura della sicurezza basata sulla partecipazione e sul coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori.
Continueremo a rivendicare con forza che il lavoro sia un diritto fondamentale, non una causa di tragedia e di dolore. Continueremo a lottare affinché i diritti dei lavoratori vengano garantiti e rispettati e il lavoro sia un fattore di sviluppo, di benessere, di emancipazione individuale e collettiva. Per questo gridiamo basta, basta morti sul lavoro!
LINK ALL' ARTICOLO DI RIFERIMENTO: (approfondisci qui)
IL COMUNICATO CONGIUNTO DI FILLEA CGIL, FILCA CISL E FENEAIL UIL : (approfondisci qui)