Il lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori e dei cittadini devono tornare al centro delle discussioni politiche di questo Governo. È questa la richiesta che emerge dalla piovosa e gremita Piazza Italia di Perugia, sede della manifestazione indetta da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale regionale.
Uno sciopero proclamato contro la Manovra di bilancio del Governo Meloni, "Una Manovra che colpisce i più deboli - tuona dal palco il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini - e questo è inaccettabile. C'è bisogno di redistribuire gli extra-profitti. Il Governo Draghi aveva previsto dei passi avanti in tal senso, che nascevano da richieste del sindacato, ma era necessario fare di più, tassare di più. Allora chiedevamo un contributo di solidarietà alle imprese per redistribuire le risorse ai lavoratori, ma se il provvedimento di Draghi riguardava 11mila imprese, oggi le imprese coinvolte sono solo 7mila. Degli oltre 50miliardi di euro di extra-profitto che le imprese dichiaravano, gran parte ora rimangono nelle tasche di chi ha di più".
Un giudizio negativo sulla Manovra condiviso anche dal segretario generale Uil dell'Umbria, Maurizio Molinari, che sottolinea la necessità di una riforma fiscale degna di questo nome e l'urgenza di eliminare tutte le forme di lavoro precario.
"I voucher che il Governo vuole reintrodurre - interviene il segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia, Simone Pampanelli - non sono altro che uno scudo al lavoro nero. Questo Governo è contro la povertà, contro i più fragili, contro i pensionati. Con questa Manovra, il nostro territorio già in forte crisi sul piano della sanità pubblica, avrà ancora più difficoltà".
Quella che arriva da Piazza Italia, popolata di lavoratori, pensionati e studenti che hanno dovuto affrontare i tagli alla scuola e la mancanza di alloggi universitari, è la voglia di farsi sentire, la voglia di manifestare affinché si avvii un percorso di riforme sociali.
A loro si rivolge il segretario Cgil Landini: " Se vogliamo essere il sindacato confederale, la solidarietà va praticata non solo tra eguali. Se vogliamo interpellare il Governo e il Parlamento dobbiamo dimostrare ai lavoratori che siamo pronti a batterci, a unire tutte le categorie lavorative e sociali. Non siamo rassegnati, insieme abbiamo la forza per cambiare il Paese con proposte precise!".