Si è svolto oggi il convegno dal titolo “Il nuovo Codice dei Contratti” promosso da Fillea Cgil Umbria e dall’associazione Nuove Ri-Generazioni Umbria per discutere delle novità e degli aspetti critici della normativa che entrerà in vigore il 1° luglio prossimo.
Nutrita e animata la partecipazione all’iniziativa svoltasi al CESF di Perugia, che ha accolto rappresentanti sindacali, imprenditoriali e istituzionali (approfondisci qui) coinvolti nell’analisi e nell’approfondimento in materia di qualità, sicurezza, trasparenza e concorrenza nel settore delle opere pubbliche che il nuovo Codice introduce.
"Il Durc di congruità rappresenta un'importante conquista, così come la parità di trattamento a livello nazionale tra lavoratori in appalto e subappalto, una conquista che va praticata e difesa per garantire la qualità delle imprese e una transizione del settore equa ed efficace", così la segretaria generale Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri nel suo intervento. Tra le principali preoccupazioni sollevate dalla Fillea Cgil c’è infatti la necessità di assicurare che la semplificazione normativa che si prevede dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici, non diventi facile leva nell’allentamento delle tutele e della sicurezza dei lavoratori.
“Efficacia, efficienza, economicità, occorre garantire un equilibrio tra vantaggi che si conseguono e risultati che si raggiungono” sottolinea il professore di Diritto amministrativo dell’Università degli Studi di Perugia, Antonio Bartolini. Il bilanciamento degli interessi tuttavia, spiega Aristide Police, professore di diritto amministrativo alla Luiss Guido Carli, non li fa la legge, ma occorre un maggior lavoro su sé stesse da parte delle amministrazioni pubbliche e un potenziamento dell’azione di vigilanza in questa fase da parte dell’ANAC.
Tuttavia, sostiene Raffaele Greco, presidente di sezione del Consiglio di Stato: “Viene spesso vanificato, attraverso il continuo lavorìo sulle norme, anche il tentativo che lo stesso legislatore fa di fornire alle amministrazioni dei punti di riferimento certi a livello di applicazione e di interpretazione delle norme stesse”.
Nel merito del Codice dei Contratti, Fillea Cgil insieme all’associazione Nuove Ri-Generazioni, il 1°aprile scorso (approfondisci qui) ha dato vita ad una mobilitazione partecipata e allargata alle associazioni, ai comitati territoriali a chi, come ricorda la presidente di Nuove Ri-Generazioni, Rossella Muroni, ha in mente gli aspetti tecnici della normativa e le sue criticità e lacune sui grandi temi ambientali e nel rapporto con le fasce più deboli della popolazione, con le periferie e di conseguenza anche le fragilità normative a livello culturale e sociale: ”Perché il settore delle costruzioni è inscindibilmente legato all’idea di futuro e di sviluppo di questo Paese – evidenzia Muroni - perché rigenerazione urbana significa anche rigenerazione sociale, creazione di buon lavoro, qualificazione delle imprese e inclusione”.
Il presidente di Ance Umbria, Albano Morelli afferma: “Pur riconoscendo gli aspetti positivi del nuovo Codice, riconosco nel subappalto a cascata una criticità, che mette a rischio le varie componenti della filiera dell’appalto, perché ogni passaggio determina una remunerazione minore dell’opera. Mentre trovo interessante l’aspetto dei principi: risultato, fiducia ed equilibrio contrattuale, elementi che caratterizzano di fatto il rapporto di ognuno di noi con chi ci fornisce una prestazione. Necessari inoltre affinché la crescita aziendale sia proficua è la presenza di manodopera e la creazione di iniziative che favoriscano la conoscenza del mondo dell’edilizia anche nelle scuole”.
Ogni livello di subappalto significa risparmio, risparmio sul lavoro e sulla sicurezza, con il pericoloso rischio di infiltrazione criminale, ricorda segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi nel suo intervento conclusivo, per questo la Fillea Cgil potenzierà la sua costante iniziativa sindacale per una efficace lotta all'illegalità e al dumping sociale, affinché gli appalti pubblici costituiscano una leva per qualificare lavoro e impresa e un’attenta valorizzazione del territorio e dell'ambiente.