Per i lavoratori dell’edilizia è giunto il momento del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto nel 2020. Domani potrebbe essere il giorno decisivo per l'accordo, che riguarda più di 1 milione di lavoratori.
Le richieste prevedono un aumento salariale di 100 euro; un aumento della contribuzione a carico dell’azienda dello 0,70% (di cui 0,60 per formazione, sicurezza, welfare/benessere e 0,10 per servizio congruità); una revisione e un aumento del 3% su tutte le indennità contrattuali.
Giusto salario, più formazione, più sicurezza, più benessere, più qualificazione professionale, più trasparenza e più legalità sono state le parole d’ordine della contrattazione portata avanti da FILLEA CGIL insieme a FENEAL UIL e FILCA CISL attraverso la Piattaforma Unitaria per il rinnovo del Contratto Nazionale Edile.
“Qualificare il lavoro significa qualificare il settore e le imprese - ricorda il segretario generale di FILLEA CGIL Umbria Augusto Paolucci -. Per questo ci aspettiamo una conclusione positiva del rinnovo al termine delle trattative in corso con l’Ance e con l’Alleanza delle Cooperative”.
In queste settimane di confronto sono stati fatti significativi passi avanti, soprattutto in materia di formazione professionale, salute e sicurezza e sul contrasto al lavoro irregolare e al dumping. Per redistribuire la significativa crescita che (tra bonus e PNRR) il settore sta conoscendo è comunque indispensabile riconoscere aumenti salariali importanti.
“Si tratta di un giusto riconoscimento – fanno sapere i Segretari Generali di FENEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi - coerente con la continua richiesta delle imprese a Governo e Stazioni Appaltanti per adeguare i prezzi dei materiali. È inoltre un investimento sul futuro, sulle lavoratrici e lavoratori tanto necessari oggi per sostenere la domanda di rigenerazione e le opere previste dal PNRR, dal Fondo Complementare e dal nuovo ciclo di fondi europei”.