Il CESF (Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione), è un organismo bilaterale, senza scopo di lucro, del settore delle costruzioni, nato dalla volontà congiunta delle Parti sociali (Organizzazioni sindacali - Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e degli imprenditori - ANCE, CNA e Confartigianato), per fornire formazione professionale e supporto alle imprese della provincia di Perugia.
Nel 2012 la Scuola Edile e il Comitato Paritetico per la Sicurezza, CPT, ente nato nel 1987 per fornire alle imprese consulenza sulla sicurezza nei cantieri, si fondono dando vita al CESF, con l'obiettivo di promuovere iniziative a sostegno della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e potenziare l'attività didattica e laboratoriale per un miglioramento complessivo della formazione professionale e dei processi di innovazione.
"Il Centro - spiega la direttrice del CESF, Cristiana Bartolucci - forma 4mila lavoratori l'anno sulla sicurezza, offrendo loro una formazione su tematiche aggiornate e innovative. Elabora e fornisce inoltre, gli strumenti per un'analisi delle competenze dei professionisti e dei ragazzi in ingresso, offre corsi di aggiornamento e il riconoscimento formativo, ed è in costante attività per migliorare gli strumenti e le potenzialità digitali del settore" (approfondisci qui).
Un' esigenza, quella della digitalizzazione del settore, che deve però fare i conti con il progressivo invecchiamento della popolazione e di conseguenza dei lavoratori. Una contrazione del numero di persone in età attivà, che avanza parallelamente alla sempre maggiore richiesta di manodopera nel settore e al crescente coinvolgimento di lavoratori stranieri, che arrivano nel Paese con un livello di istruzione spesso superiore a quello dei colleghi italiani.
In questo senso il CESF si è attivato a Città di Castello, con corsi di formazione rivolti a disoccupati stranieri e sta prevedendo, tra le altre attività, l'inquadramento di giovani lavoratori tunisini, già formati nel paese di provenienza.
"Ma l'azione di contenimento delle difficoltà e la combinata spinta del settore - rilancia la direttrice Bartolucci - deve partire dalle scuole. Stiamo infatti predisponendo un progetto per le scuole secondarie, che prevede 30 ore di formazione extracurriculare sulla sicurezza, in collaborazione con la Regione, e laboratori mirati che richiedano l'utilizzo delle attrezzature di cantiere per i ragazzi più grandi degli istituti tecnici per geometri".
Un trend in crescita quello della formazione professionale, come confermano i dati INAPP 2021. Dopo un periodo di stasi in effetti, la partecipazione formativa dei lavoratori italiani è cresciuta, allineandosi alle disposizioni del PNRR, che ha, fra i suoi capisaldi, l'attenzione alle politiche attive del lavoro e l'attivazione di programmi per la promozione della cultura della salute e della sicurezza.