Come garantire tenuta occupazionale, riduzione dell’impatto ambientale e competitività delle imprese?
La sfida, già difficile in sé, appare addirittura impossibile se la discussione si sposta sull’industria del cemento, una di quelle che impatta di più in termini di emissioni di CO2 e responsabile per il 6-8% delle emissioni totali.
Il tema, attuale, è molto sentito in Umbria, e in particolar modo a Gubbio il cui Pil, per il 25%, ruota proprio intorno al settore del cemento. La profonda crisi del comparto, passato dai 43 milioni di tonnellate del 2008 ai 17 milioni del 2020, desta forte preoccupazione per i lavoratori del cemento, sul cui futuro incombe il rischio cassa integrazione. Senza contare la sfida ambiziosa della decarbonizzazione entro il 2050 e l’acceso dibattito sulla sostituzione del combustibile utilizzato.
Eppure, dagli indirizzi strategici dell’Europa al PNRR ai finanziamenti del Bonus 110, le premesse per dare un nuovo slancio al all’industria del cemento, non mancano. “I fondi europei rappresentano una grande opportunità di ripresa, nonché un’occasione imperdibile per un’evoluzione sostenibile del settore”, afferma Gianni Fiorucci, segretario regionale Umbria, Dipartimento Ambiente e Territorio, da tempo in prima linea nella promozione di una transizione ecologica che tuteli l’ambiente, senza costi sociali insostenibili.
“Con più di 1000 lavoratori diretti e indiretti, la presenza di 2 impianti industriali a ciclo completo per la produzione, 2 sedi amministrative dei gruppi imprenditoriali Barbetti e Colacem, Gubbio può essere il territorio giusto per elaborare un modello di riconversione del cemento”, propone Fiorucci.
Una proposta attorno alla quale il sindacato si è già mobilitato e continuerà a farlo. “Il nostro progetto – spiega Fiorucci – prevede la creazione di un Distretto del cemento verde a Gubbio da realizzare sfruttando le opportunità delle risorse europee e nell’ambito del quale siano attivi: un centro di Ricerca tecnologica con l’Università e tavoli permanenti di confronto fra le parti per favorire partecipazione, corretta informazione e concertazione”.
L’obiettivo è di indicare una via concreta per la trasformazione del settore, rispettando la vocazione del territorio e salvaguardando al contempo competitività e sostenibilità del sistema produttivo.
“Su questi temi – conclude Fiorucci – , proprio a Gubbio, metteremo in programma una serie di iniziative affinché tutti gli interessati possano contribuire al dibattito ”.